4. La sezione Luigina

L’operato di Maria Luigia è ben rappresentato proseguendo il cammino del visitatore.

Attraversando la soglia in uscita dalla stanza blu di Maria Luigia ci si addentra infatti nell’antica galleria del Museo di Storia Naturale. Una vasta e fitta esposizione di reperti, testimonia le innumerevoli acquisizioni di reperti e di collezioni realizzata dalla Duchessa.

In questa fase storica (1816-1847) la sistematica caratterizza l’esposizione ma l’intento espositivo è ancora fortemente legato all’estetica. Come una sorta di transizione dalla wunderkammer al museo, i reperti zoologici sono disposti secondo uno schema di Scala naturae, con gli invertebrati all’inizio per poi passare ai pesci, agli anfibi, ai rettili, ai mammiferi e da ultimo ai mammiferi primati.

Qui la sistematica linneiana si fa spazio nell’abbondante ostensione scenografica. La scienza si propone di descrivere e informare ma la cura espositiva vuol mantenere il compito di meravigliare.

L’assetto espositivo della Sezione luigina si mantiene, lungo il percorso, fino al punto che coincide con l’anno 1859.