opera di restauro di alcune collezioni ottocentesche di mammiferi, uccelli, pesci contenute nelle vetrine a sinistra entrando dalla porta principale e nella sala terminale della Galleria della Sistematica. Tale attività viene effettuata dal personale del Museo di Storiografia Naturalistica attraverso tecniche non invasive, che mirano a ristabilire nel limite del possibile, lo splendore dei reperti museali pur mantenendo fedelmente le caratteristiche morfologiche dei reperti stessi.
Circa nella porzione centrale della Galleria della Sistematica è stata allestita una nuova vetrina contenente uccelli previa pulizia e restauro degli stessi. L’allestimento di tale vetrina di dimensioni importanti, ha mantenuto lo stile storico delle vetrine già presenti nel museo ma ha introdotto alcune novità ostensionale che ne alleggeriscono la visione al visitatore.
Particolare attenzione e cura è stata data alla collezione ittiologica che si compone di elementi sia figuranti nel contratto stipulato nell’8 maggio 1820, donati da Luigi Sette al Museo grazie all’intervento finanziario della Duchessa Maria Luigia (e per questo denominata collezione Maria Luigia in suo ricordo), sia da reperti non citati nella lista di pesci del contratto e che presumibilmente provengono da collezioni donate successivamente. Il lavoro di restauro di tali reperti, avviato circa un anno fa, si pone come obbiettivo di riportare alla luce elementi di fauna ittica risalenti all’‘800, rovinati in più punti e che hanno assunto una colorazione marrone uniforme molto diversa rispetto all’animale vivente e rispetto al reperto museale di origine. Tale attività di restauro, oltre che avere valenza scientifica e ostensionale, ha avuto e ha tuttora importanza didattica in quanto è stata oggetto di tirocinio e di elaborato di tesi nell’ambito del Corso di laurea in Scienze della Natura e dell’Ambiente (titolo della tesi: Il restauro delle collezioni museali ottocentesche: conservare il passato proiettato al futuro. Dott.ssa Giada Percaccini, relatore prof C. Menta).
Inoltre, per consentire al visitatore una visione comparata dei pezzi museali, è stata effettuata una rivisitazione della posizione ostensionale di alcuni scheletri (presenti in modo piuttosto stipato) nella Sala degli Scheletri. Questi sono stati disposti in corrispondenza del corrispondente animale impagliato, per consentire al visitatore e alla guida didattica di effettuare interessanti parallelismi di anatomia comparata.
L’acquisizione, già avvenuta, delle luci dedicate alle vetrine della parte di destra della Galleria consentirà di dare nuova visibilità alle collezioni, appena le condizioni di lavoro permetteranno il montaggio delle luci.
Pur mantenendo l’impronta storica del Museo, si ritiene necessario dotare il Museo di device multimediali in grado di consentire al visitatore di muoversi autonomamente nelle sale del Museo.
A tale scopo il Museo ha previsto l’acquisizione di postazioni multimediali sia nella Galleria della Sistematica sia nel Museo Eritreo Vittorio Bottego. Legato a ciò, da oltre un anno, il Direttore del Museo è coinvolto in progetti con le scuole per lo sviluppo di app per visite virtuali all’interno del Museo dell’Università di Parma.