LE ORIGINI

Il Museo di Mineralogia nasce come sezione del Gabinetto di Storia Naturale nel 1814, quando alcune importanti raccolte vengono donate all’Università di Parma. I minerali di queste collezioni (Linati, Piroli, Cavezzali, Guidotti) vengono inventariati dal direttore del Museo di Storia Naturale Girolamo Cocconi nel 1866/67. Sette anni più tardi la Sezione Mineralogica/Paleontologica si separa dal nucleo Zoologico, mentre nel 1895 il Museo Mineralogico si stacca da quello Geologico.
La data ufficiale d’istituzione del Museo di Mineralogia risale al 1925, anno in cui l’Ateneo acquisisce 500 esemplari di rocce della collezione Krantz.
Per ciò che attiene alla sede, gli anni 70 del Novecento sono caratterizzati da continui trasferimenti e da una breve “convivenza” con il Museo paleontologico in via D’Azeglio.

IL PRESENTE

Nel 1986 il Museo Mineralogico si trasferisce presso il complesso del Campus universitario. La collezione comprende oggi circa cinquemila campioni, di cui mille esposti. Si possono osservare numerosi reperti di interesse storico, scientifico e sistematico provenienti da località di tutto il mondo. In particolare si segnala la collezione storica di meteoriti, raccolte tra il XVIII ed il XIX secolo, tra cui una caduta nei pressi di Fidenza (Borgo San Donnino), in fase di studio.
I reperti più significativi sono esposti nel plesso geologico del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, ordinati secondo criteri sistematici.
Dal 2013 il Museo confluisce nella Sezione Mineralogica del neo-costituito Museo di Fisica e Scienze della Terra afferente all’omonimo dipartimento.
In seguito alla cessazione del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, i musei, che ad esso afferivano, hanno modificato la propria denominazione, pertanto non più sezione ma Museo di Mineralogia”

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